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Antonio Carneo (1637-1692)
e la Prova del veleno.

La cosiddetta Prova del veleno è considerata a ragione il capolavoro di Antonio Carneo (1637- 1692), pittore originario di Concordia Sagittaria che ha svolto la maggior parte della sua attività a Udine, operando soprattutto per la famiglia Caiselli. Raffigurante un giovane che si comprime le viscere per il dolore alla presenza di un gruppo di astanti, l’opera, realizzata su commissione dei conti Valentinis di Tricesimo, è ricordata ab antiquo con il titolo sopra indicato. Tuttavia è molto probabile che essa raffiguri in realtà il giovane Mitridate che si sottopone alla prova del veleno allo scopo di immunizzarsi. La figura di questo sovrano, acerrimo nemico dei Romani, nel corso del Sei e Settecento ebbe grande fortuna non solo a livello letterario e musicale, ma anche nel campo della farmacopea: a lui e al suo medico si attribuisce infatti la creazione di un potente antidoto universale(“teriaca”).

Caterina Furlan

 È stata preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Unversità di Udine e professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso la stessa Università.  La sua attività scientifica e di ricerca ha interessato diversi filoni di studio, con particolare riguardo ai rapporti tra la cultura figurativa di Venezia e Roma nel Cinquecento e alla pittura veneta e friulana tra XV e XVIII secolo. 

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Caterina Furlan

Oggetto di particolare approfondimento sono state le personalità di Giovanni da Udine (Udine, Casamassima, 1987) e del Pordenone (Milano, Electa, 1988), di cui ha indagato sia l’attività pittorica sia quella grafica.  Interessata anche alla critica d’arte, ha curato, in collaborazione con Liliana Cargnelutti, la terza edizione della Storia delle belle arti friulane di Fabio di Maniago (Udine, Forum, 1999) e pubblicato una raccolta di saggi sulla storiografia artistica e il collezionismo in Friuli dal Cinquecento al primo Novecento (Udine, Forum, 2007).

Tra il 2011 e il 2013 ha coordinato un progetto nazionale di ricerca sfociato nella pubblicazione di un volume su I cardinali della Serenissima. Arte e committenza tra Venezia e Roma (1523-1605) (Cinisello Balsamo, Silvana, 2014). 
Membro di vari sodalizi, dal 1996 al 1999 ha diretto il Centro di catalogazione e restauro di villa Manin di Passariano. Inoltre dal 2014 è presidente della Fondazione Ado Furlan.