Duke Ellington e l’età d’oro del jazz
Edward Kennedy Ellington (Washington 1899-New York, 1974), universalmente noto come “Duke” è, semplicemente, uno dei più grandi compositori del ‘900. Il contesto di quell’area espressiva della musica afromaericana denominata (dai bianchi) Jazz è certo quello nel quale nasce e si sviluppa la straordinaria e raffinata potenza creativa del “Duca”. Nel corso dei decenni, però, questo pur vasto confine viene superato in una direzione totalizzante dove il profondo sentire blue del musicista nutre anche soluzioni compositive che guardano a moduli europei colti. La lunga e corposa storia di Duke Ellington – oltre 1.300 titoli – coincide con la storia stessa del Jazz dove dall’epoca gloriosa del “Cotton Club” fino agli esperimenti cameristici e sinfonici degli anni ‘60 mai viene meno una insuperata sintesi fra archetipi afroamericani e raffinatezza esteticamente globalizzante. Lo testimonia la quantità e qualità di tributi alla sua arte giunti dai musicisti più disparati – da Igor Stravinsky a George Gershwin, da Woody Herman a Charles Mingus, da Miles Davis fino alle avanguardie estreme di Archie Shepp e Sun Ra, fino al pop-funk di Prince – dove tutti, in misura diverse ma ugualmente qualificate, lo hanno riconosciuto come Maestro e punto di riferimento. La conferenza, attraverso il supporto di documenti audiovideo, condurrà il pubblico in un viaggio culturale dove l’aspetto musicale è principe ma vive nutrito di elementi socioculturali, antropologici, estetici.

