Giulio Camillo e il Teatro della Memoria
(Progetto Identità culturale del Friuli )
Proprio oggi, nell’età di Internet e del trionfo delle immagini, siamo in grado di capire meglio la tradizione secolare dell’arte della memoria, che raggiunge nel Rinascimento le sue espressioni più spettacolari. Come succede ad esempio nel teatro della memoria di Giulio Camillo, un personaggio eccentrico, disprezzato come ciarlatano e esaltato come uomo divino. Poeta e maestro di retorica, mago e alchimista, mistico e libertino, amico di Tiziano e di Lorenzo Lotto, Camillo insegue per tutta la vita il suo sogno: un teatro della memoria capace di contenere tutto il sapere e insieme i segreti della bellezza, una mente artificiale, che lega insieme memoria e invenzione. A secoli di distanza, nel Novecento, un sogno analogo rinasce fra emigrati negli Stati Uniti, come nel Palazzo enciclopedico di Marino Auriti, o nelle fantastiche cattedrali e città utopiche di Achilles Rizzoli, che rappresentano l’interiorità delle persone amate.


