“Il Taoismo: dalla Cina all’Occidente, dalle fonti antiche all’attuale riscoperta”
L’incontro si terrà in modalità telematica sulla piattaforma zoom al seguente indirizzo:
https://us02web.zoom.us/j/88202000696?pwd=M3FId3lRWDNxVlBsNnljSzVuQ3hrUT09
e sarà consultabile anche sul canale youtube dell’associazione.
Il taoismo, antica tradizione religiosa e filosofica cinese a lungo negletta, oggetto di vere e proprie persecuzioni al tempo della Rivoluzione Culturale (1966-1976), riscuote oggi una rinnovata attenzione sia in Cina sia in Occidente. I complessi scenari di questo nostro mondo globalizzato, se indubbiamente appaiono ovunque in larga misura dominati da possenti tendenze materialistiche, produttivistiche e consumistiche, si rivelano al tempo stesso significativamente percorsi dall’emergere di rinnovate esigenze di spiritualità, che cercano alimento in un repertorio di concezioni e di pratiche tradizionali rielaborate da una moderna sensibilità. Questo, in sostanza, lo sfondo dell’attuale revival del taoismo, che si manifesta in modalità molto diversificate – dalla riscoperta operata dagli studiosi alla rinascita di forme di devozione popolare, dal diffondersi di organizzazioni strutturate e istituzionalizzate al proliferare di esperienze più fluide, e incentrate prevalentemente su una religiosità di tipo individuale. In questi compositi fenomeni si possono riscontrare propensioni tipiche di questo nostro tempo; e tuttavia anche in passato il taoismo non si configurava come un sistema chiuso, ma piuttosto come un variegato e proteiforme universo che conteneva molteplici aspetti differenti, come attesta l’eterogeneità delle scritture che compongono il suo sterminato canone, costituito da circa millecinquecento opere. Nel nostro immaginario, lo identifichiamo con la figura dell’eremita che si ritira nella quiete della natura, alla ricerca di un’originaria spontaneità; ma esso ha avuto anche implicazioni politiche, e ha dato pure origine a robusti movimenti di massa, a rivolte egualitarie che hanno periodicamente attraversato la Cina nel corso della sua lunga storia. Il taoismo intratteneva fertili rapporti e dialettiche interazioni con le altre tradizioni nella Cina antica, senza peraltro confondersi con esse; i suoi diversi lignaggi erano tramandati da adepti specifici, ma la stragrande maggioranza della popolazione attingeva equanimemente sia alle sue risorse scritturali, liturgiche e simboliche, sia a quelle del confucianesimo, l’altra grande tradizione autoctona cinese, sia a quelle del buddhismo, il grande messaggio di saggezza giunto dall’India. “Le tre dottrine non sono che una” era il detto popolare che sintetizzava efficacemente questo tipo di atteggiamento diffuso. La conferenza cercherà di evocare lo speciale contributo del taoismo a quest’orizzonte religioso peculiare, ricorrendo alle fonti più antiche per delinearne le concezioni fondamentali e le caratteristiche pratiche di autocoltivazione psicofisica, per tratteggiare quindi gli aspetti salienti della sua lunghissima vicenda, fra i quali è importante segnalare un significativo protagonismo femminile. Per concludere con un interrogativo: possono le sue antiche parole rappresentare una risorsa per i nostri pensieri - e le nostre pratiche - di oggi?