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L'arte della traduzione

Tradurre: il mestiere del traduttore o, in questo caso, della traduttrice è senza ombra di dubbio un mestiere faticoso, di pazienza, come lo è ricamare o tessere. La questione è tuttavia se si tratti di arte oppure di mestiere, ossia di qualcosa di innato o di qualcosa che si apprende con la pratica, nel tempo.

Certamente non sempre si tratta dello stesso esercizio, ad esempio tradurre poesia è un’altra cosa rispetto al tradurre prosa, come lo è tradurre letteratura rispetto al tradurre un saggio. Tradurre poesia richiede conoscenze diverse: di metrica, di orecchio, di capacità nel cogliere le assonanze, le onomatopee, spesso irriproducibili e dunque perdute, o peggio ancora le rime.

E poi c’è sempre in agguato il possibile errore, recato dal fraintendimento o dalla non conoscenza. Non esiste nei codici il reato contro la lingua, anche se forse andrebbe introdotto d’ufficio, ex cathedra. Certo, sono stati commessi svariati reati contro la lingua. E l’uso dei dizionari, come quello dei codici, non ha mai impedito che si perpetrassero.

Serena Vitale

SerenaVitale(1945) ha studiato lingue e letterature slave con Angelo Maria Ripellino a Roma. Dal 1972 ha insegnato letteratura russa presso le università di Milano, Genova, Napoli, Pavia. Vive a Milano, dove dal 1997 è stata docente di lingua e letteratura russa all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

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Serena Vitale

Ha tradotto dal russo opere, in prosa o in versi, di V. Nabokov, O. Mandel’štam, A. Puškin, M. Cvetaeva, A. Belyj, I. Brodskij e altri, come dal ceco ha tradotto romanzi di M. Kundera, L. Vaculík, V. Fuks. Per la sua attività di traduttrice ha vinto, tral’altro, il premio Monselice (1975,1989), il premio Mondello (1985), il premio della Presidenza del Consiglio (2000), il premio Grinzane-Cavour (2005).

È autrice di saggi su Mandel’štam, Belyj, Esenin, Cvetaeva, Puškin, Aksakov, Šklovskij, e di monografie quali Il bottone di Puškin (Adelphi 1995, premio Viareggio per la saggistica, premio G. Comisso per labiografia, premio Basilicata per la narrativa), ora tradotto in nove lingue; La casa di ghiaccio: Venti piccole storie russe (Mondadori 2000, premioBagutta, premio Brancati, premio Piero Chiara); L’imbroglio del turbante (Mondadori 2006, premio Pen Club, premio Grinzane-Cavour). Fra i suoi libri più recenti A Mosca, a Mo-sca! (Mondadori 2010) e Il defunto odiava i pettegolezzi (Adelphi 2015).

Scrive articoli e recensioni per le pagine culturali dei principali periodici italiani.