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La guerra in Ucraina: un anno dopo

Per spiegare l'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio 2022, le autorità russe hanno introdotto nel lessico politico nuovi sintagmi quali 'operazione militare speciale' o 'Occidente collettivo' (presunto istigatore del conflitto) e nuovi termini come 'denazificazione' o 'demilitarizzazione'.

Il corpus di questa neo-lingua, che appare funzionare come una vera e propria arma di guerra, è molto vasto e articolato. In particolare, nel corso dell’ultimo anno, si è sviluppato attorno all’idea di una radicale separazione politica di destini storici e di una contrapposizione di modelli culturali tra l’Occidente e la Russia.

Le relazioni tra l'Unione europea e la Russia erano diventate tese già dopo l'annessione alla Federazione russa della Crimea e di Sebastopoli nel 2014 e le attività destabilizzanti promosse nell'Ucraina orientale. Con l'inizio della recente guerra, ogni cooperazione in ambito politico, culturale e scientifico è stata sospesa e l’antioccidentalismo è diventato lo sfondo abituale dei discorsi dei rappresentanti ufficiali russi su questioni di politica estera, così come è diventato usuale parlare di una “via peculiare” di sviluppo, oltre che di una svolta verso oriente, ovvero verso l’Asia.

     La formula “La Russia non è l’Europa” è sempre più condivisa dalle élites interne, e ciò si prefigura come una tendenza stabile, piuttosto che una reazione a breve termine, in un paese mobilitato nella difesa da un presunto “sabotaggio informativo-psicologico” e dalla cosiddetta “occidentalizzazione della cultura”, percepita come grave minaccia alla sovranità della nazione.

 

Antonella Salomoni

Antonella Salomoni (1956) è professore ordinario di Storia contemporanea all’Università della Calabria, professore incaricato di Storia della shoah e dei genocidi all’Università di Bologna.

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Antonella Salomoni

Dirige Il Mestiere di Storico, rivista della SISSCo-Società italiana per lo studio della storia contemporanea e fa parte della direzione di Memoria e Ricerca (il Mulino) e del Consiglio direttivo del Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Russia contemporanea e le sue eredità culturali (CIRRCEC). Studiosa della Russia e dell’Europa orientale, ha condotto ricerche su economia e società nel tempo delle rivoluzioni, l’ebraismo russo e sovietico, la transizione post-comunista e, più di recente, il tema della falsificazione della storia. Tra le sue principali pubblicazioni: Il pensiero religioso e politico di Tolstoj in Italia (1886-1910), Olschki, 1996; Il pane quotidiano. Ideologia e congiuntura nella Russia sovietica (1917-1921), il Mulino, 2001; L’Unione Sovietica e la Shoah. Genocidio, resistenza, rimozione, il Mulino, 2007; Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev, il Mulino, 2019; Il protocollo segreto. Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia, il Mulino, 2022.