titolo conferenza:

Roma, Firenze, Napoli, maggio 1938: uno strategico viaggio in Italia

L’incontro si terrà in modalità telematica sulla piattaforma zoom al seguente indirizzo:

Entra nella riunione in Zoom https://us02web.zoom.us/j/81306863536?pwd=aE5Melp2RzVJMEZEaElia21rQStvZz09

ID riunione: 813 0686 3536

Passcode: 58123

e sarà consultabile anche sul canale youtube dell’associazione

 

Ideato da Mussolini per reciprocare il suo viaggio in Germania nell’autunno del 1937, a seguito ideale delle Olimpiadi di Berlino del 1936, il viaggio di Hitler in Italia è molto di più di una visita di cortesia contraccambiata. In un’ottica tedesca, è un passo verso l’alleanza con l’Italia, sul fronte internazionale sempre più isolata, per volontà inglese, dopo la guerra d’Etiopia. Ma per l’Italia, oltre che di un’operazione di politica estera che sfocerà nella quasi immediata dichiarazione delle Leggi razziali del successivo settembre e nella costruzione dell’alleanza con la Germania, si tratta di un’imponente operazione di politica interna. Da nemico storico, la Germania ora alleata, deve guardare l’Italia nella sua veste migliore, quella della cultura e delle bellezze artistiche, mentre l’Italia deve guardare a se stessa in una dimensione di modernità acquisita, unità nazionale, orgoglio e solidità, obbiettivi perseguiti con impegno e ottenendo innegabili risultati, seppure spesso propagandisticamente esibiti. Contrariamente a quanto storiograficamente spesso sostenuto, la visita di Hitler fu però non di cartapesta, ebbe quale cicerone Ranuccio Bianchi Bandinelli e decine di artisti e architetti impegnati in una sontuosa e ben orchestrata coreografia rituale. L’esito catastrofico è noto: l’entrata in guerra nel giugno 1940, le sconfitte in Grecia, in Russia, in Africa, il crollo del regime nel luglio del 1943 e due anni di guerra civile, con centinaia di migliaia di morti fra militari e civili, e molte delle bellezze ostentate nello strategico viaggio in Italia irrimediabilmente distrutte, insieme ai ponti, alle strade, alle città.

Franco Cardini

Franco Cardini nasce a Firenze nel 1940. Si laurea quivi in Lettere nel 1966 con Ernesto Sestan, di cui diventa assistente l’anno successivo. Professore associato e ordinario a Firenze, poi all’Università di Bari, di nuovo a Firenze dal 1989, passa infine alla Scuola Normale Superiore di Pisa, diventando nel contempo direttore di ricerca presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales a Parigi nonché Fellow della Harvard University, membro del consiglio della Rai (1994-1996) e del programma di Rai3 “Il tempo e la storia” (2012-2017) e correndo come candidato a sindaco della città natale nel 2004 per la lista civica “Sinistra per Firenze”. 

Per saperne di più >>

Franco Cardini

La sua bibliografia è sterminata e spazia dagli iniziali studi sulle Crociate, presto in una prospettiva bilaterale (Noi e l’Islam, Bari, Laterza, 1994; In Terrasanta. Pellegrini italiani fra Medioevo e prima età moderna, Bologna, il Mulino, 2001), alla guerra (Quell’antica festa crudele. Guerra e cultura della guerra dall’età feudale alla grande rivoluzione, Firenze, Sansoni, 1982, 1987, 1988, 2020; Alle origini della cavalleria medievale, Bologna, il Mulino, 2014) alle religioni (Fratelli in Abramo. Breve storia parallela dell’ebraismo e dell’Islam, Rimini, Il Cerchio, 2000; Atlante storico del Cristianesimo, Milano, San Paolo, 2002), includendo un non trascurabile interesse geografico (Toscana, Firenze, Scala, 1986; Livorno, Venezia in Toscana, Firenze, Giunti, 1993; Istanbul. Seduttrice, conquistatrice, sovrana, Bologna, il Mulino, 2014; Samarcanda. Un sogno color turchese, Bologna, il Mulino, 2016; Andalusia, Bologna, il Mulino, 2018) e biografico (Il Barbarossa. Vita, tronfi, illusioni di Federico I imperatore, Milano, Mondadori, 1985, 1982; Francesco d’Assisi, Milano, Mondadori, 1991; Giovanna d’Arco. La vergine guerriera, Milano, Mondadori, 1998; Lawrence d’Arabia, Palermo, Sellerio, 2006; Napoleone III, Palermo, Sellerio, 2010).