titolo conferenza:

Sostenibilità ed equità intergenerazionale nel sistema di welfare

L’incontro si terrà in modalità telematica sulla piattaforma zoom al seguente indirizzo:

https://us02web.zoom.us/j/89886280047?pwd=amJnVFRuTWlZNnNQUElQanJxRTdjdz09 ID

riunione: 898 8628 0047

Passcode: 751705

e sarà consultabile anche sul canale youtube dell’associazione.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza post Covid, a cui saranno agganciati i 209 miliardi messi a disposizione dall’Europa, dovrà descrivere dettagliatamente i progetti di investimento (nel digitale, nelle infrastrutture, nella transizione verde, nell’istruzione e formazione) e le riforme da attuare nel prossimo quinquennio per un’economia più dinamica e una società più equa. Nel dibattito pubblico, attorno al tema delle riforme, vi sono però, spesso, discordanze, ambiguità e malintesi diffusi. Le riforme sono viste come medicine amare somministrate da un medico cattivo che non ha a cuore gli interessi del paziente. Eppure sono necessarie per affrontare sfide importanti che, volenti o nolenti, ci toccano da vicino: la globalizzazione, l’invecchiamento della popolazione, il cambiamento del clima, la digitalizzazione. Il problema dell’accettabilità sociale delle riforme è principalmente dovuto allo sfasamento temporale di costi e benefici: mentre i primi sono immediati, i secondi sono futuri e quindi inevitabilmente incerti. Le riforme sono pertanto “investimenti sociali” e, come qualsiasi investimento, comportano sacrifici iniziali in vista di vantaggi futuri. Per essere efficaci, le riforme devono “vivere nella società”, essere comprese e condivise, almeno negli aspetti fondamentali. In democrazia, ciò richiede il coinvolgimento dei cittadini, direttamente o attraverso corpi intermedi e parti sociali. E, a sua volta, il coinvolgimento richiede informazione corretta, comprensione e formazione di base sugli aspetti principali delle riforme. Questo percorso, necessariamente lungo, è anche politicamente impopolare, nel senso che troppo spesso la politica, prigioniera di scadenze elettorali sempre troppo prossime, preferisce scelte poco lungimiranti, che diano la possibilità di sbandierare vantaggi immediati e di tacere sui costi futuri, come avviene nel caso di un debito pubblico elevato o di scelte previdenziali miopi, che dimenticano la natura di “contatto tra generazioni” del sistema pensionistico. Non è difficile vedere come il recupero di scelte politiche più lungimiranti passi necessariamente attraverso un percorso di maggiore coinvolgimento dei cittadini, accompagnato da corretta informazione e adeguata conoscenza economico-finanziaria di base.

 

 

Elsa Fornero

Elsa Fornero è Professore Onorario di Economia all’Università di Torino; è coordinatore scientifco del CeRP-Center for Research on Pensions and Welfare Policies del Collegio Carlo Alberto (http://www.cerp.carloalberto.org) e Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità nel Governo guidato da Monti (2011-13).

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Elsa Fornero

La sua attività di ricerca si è focalizzata sul risparmio delle famiglie, sui sistemi previdenziali e sulle riforme atte a renderli più equi e sostenibili. Negli ultimi anni si è dedicata all’educazione finanziaria di base, intesa sia come strumento per aiutare gli individui nelle scelte durante il ciclo di vita, sia come presupposto per un migliore funzionamento della democrazia. Il suo ultimo libro è: “Chi ha paura delle riforme. Illusioni, luoghi comuni e verità sulle pensioni”, Bocconi Editore, 2018.