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Storia delle religioni: come e perché

La conferenza intende presentare alcuni aspetti della storia delle religioni come disciplina scientifica attraverso l’illustrazione di una serie di tappe della sua storia. La storia delle religioni si costituisce come disciplina accademica negli anni ’70 dell’Ottocento. Il padre fondatore è considerato un indoloro e linguista comparato: Friedrich Max Mueller (1823-1900). Per lui, lo scopo di questa nuova disciplina è, attraverso la comparazione delle differenti tradizioni religiose dell’umanità allora note, pervenire a scoprire le origini della religione, cosa che renderà possibile seguire il suo sviluppo, dalle fasi più primitive fino alle forme più evolute. Questo modello entra in crisi all’inizio del Novecento, in seguito alla crisi stessa del positivismo e dell’evoluzionismo che ne costituivano il presupposto ideologico. Ci si rende conto che quelle popolazioni, fino ad allora considerate primitive, in realtà sono portatrici di concezioni religiose complesse ed evolute. Si riscopre l’importanza dell’esperienza religiosa individuale. Si inventa il Sacro come definiens della religione. Si rifiutano le spiegazioni funzionalistiche. Si pratica una comparazione di tipo fenomenologia allo scopo di mettere in luce l’essenza della religione. Dopo la II Guerra Mondiale, questo paradigma interpretativo di tipo ermeneutico entra progressivamente in crisi. La comparazione rimane il metodo distintivo della storia delle religioni, ma ora si compara per cogliere meglio le differenze e specificità delle varie religioni, non ciò che le unisce. Arriviamo così ai giorni nostri, con la svolta riflessiva e decostruzionista degli anni ’90 del Novecento: un’onda lunga che arriva fino ad oggi. Essa è contraddistinta in particolare dalla messa in crisi della religione illuministica e del concetto di religione come concetto cristianocentrico, portatore di una visione essenzialità, colonialista, imperialista, missionaria. Come si pone oggi il problema della definizione della religione. Comparare che cosa, perché, come. L’ultima parte della conferenza, a partire da un interrogativo di fondo (qual è, oggi, la situazione della religione? c’è un futuro per essa?) prenderà in esame alcune situazioni che lasciano ben sperare per il futuro della storia delle religioni, purché essa sia in grado di confrontarsi con i problemi del nostro tempo, con il rapporto tra religione ed ecologia, la religione virtuale ed online, il dominio tecnologico e l’avvento del postumano.

Giovanni Filoramo

Professore emerito di Storia del Cristianesimo presso l’Università degli Studi di Torino, Giovanni Filoramo si è occupato di vari aspetti della storia del Cristianesimo antico, dello gnosticismo e delle sue fortune, di storiografia e metodologia storico-religiosa, della situazione religiosa contemporanea, del rapporto tra Chiesa e modernità.

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Giovanni Filoramo

Tra i suoi lavori più recenti: Ipotesi Dio. Il divino come idea necessaria (2016); Il grande racconto delle religioni (2018); Il grande romanzo dei Vangeli (in collaborazione con Corrado Augias, 2019); Storia della Chiesa antica (2019). Ha curato una Storia delle religioni in 5 vol. (Laterza) e, in collaborazione con D. Menozzi, una Storia del cristianesimo (Laterza) in 4 vol.